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zioni con cui mettono a limbicco i nostri discorsi? Da una sola falsità che loro sia detta sapremino immaginare quante falsissime conseguenze sieno essi per derivare?

Tutti siamo stati fanciulli, ritorniamo un poco colla memoria a que’ nostri primi anni. Forse che le cose finora dette possano allora ricevere da ciascheduno di noi molte utili amplificazioni e rischiarimenti. A taluno potrebbe increscere un tale ritorno; io confesso di staccare assai volentieri la penna da queste carte per tornarmene un poco fanciullo. Ma perchè mi è forza scontrarmi coll’immaginazione nel volto di persone che i miei occhi più non vedranno sopra la terra? Perchè le più care parole che mi fossero dette, non posso sperare che mi siano più ripetute in tutta la vita? Oh! come mi è conceduto ritrovare le case, gli alberi, il fiume, testimonii della mia infanzia, potessi risuscitare chi colà visse in mia compagnia! Felice chi può pensare alla sua fanciullezza senza il concorso di perdite sì dolorose! Ma questi felici sono pur pochi!

               Misero l’uomo che morir dee biondo,
               O le tombe veder de’ suoi più cari!