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che è per voi illusione debba essere tale anche per me, cui sembra invece verità netta netta; e, all’incontro, voi volete ch’io m’abbia, per amor vostro, in conto di realtà cosa che non mi sa parer altro che illusione. Facciamola da buoni fratelli; dacchè tutte le cose hanno due manichi pei quali possono essere afferrate, voi tenete la mano su quella parte che fa per voi, io sulla parte opposta, e così, senz’avvedercene, procacceremo il contentamento d’entrambi. A formare la maravigliosa concordia dell’universo, c’è bisogno di certa cotale discordia, appunto come a produrre una bella armonia occorrono spesse volte le dissonanze: queste discordie negli umani giudizii si pongano dunque fra le utili dissonanze che cagionano la bella armonia del mondo morale.

Non avremo dunque nulla di certo? Ogni cosa potrà essere, secondo il capriccio di tale o tale altro uomo, illusione o realtà a un modo stesso? Questo sarebbe dare alle nostre parole una pericolosa estensione. Perchè un vaso possa essere preso tanto a destra che a manca, attesi quei suoi due manichi, non è per questo che si voglia dire rotondo se fosse oblungo o altrimenti. Abbiamo fin da principio avvertito che c’è una verità intrinseca a tutte le cose, intorno la quale il giudizio degli uomini non ha libertà alcuna. Chi vorrà esaminare attentamente le discrepanze che insorgono fra questo e quello, si accorgerà facilmente, ch’esse riguardano presso che sempre