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sue azioni su quella canna ch’rgli lor pone tra mauo. Ecco una delle innuraerabili contraddizioni della nostra specie! Volere arrogarci il diritto di giudicare degli altri secondo il codice proprio, e negare agli altri questo diritto, quando vengano a giudicare di noi.


VII.


DRITTO E ROVESCIO.


Tutte le cose hanno dritto e rovescio, ed è grande stoltezza il farsi a considerarle da quella parte soltanto che ci sta sotto l’occhio. Chi voglia giudicar rettamente, posto il principio che due siano gli aspetti di tutte le cose, bisogna che conosca in primo luogo che cosa sia quello che si tiene dinanzi se il dritto o il rovescio; secondamente che addestri l’intelletto a conchiudere da quel che vede quel tanto ancora che non gli è conceduto vedere, e finalmente che rimanga persuaso che nel rovescio c’è la cagione del dritto, per modo che questo non potrebbe essere senza quello, e così del contrario. Quante inutili questioni, e più ancora quanti inutili lamenti sarebbero tolti, ove gli uomini prendessero a praticare questa dottrina!

All’incontro, quanto pochi sono quelli i quali vogliano intendere ciò che abbiamo detto fino-