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non più che sogni, allettano di beati conforti una vita cui fu conceduto un perno conveniente sopra il quale aggirarsi con molto piacevole attività. Ma ciò, lo ripeto, accade assai raramente, e a chi tocca una tanta ventura se ne tenga come di tesoro inestimabile, e non osi lagnarsi per qualunque traversia di fortuna avesse a provare per altra parte.

Essendo però pochi quelli che siano privilegiati di tanto, ed il più degli uomini rimanendosi sempre in contrasto fra quanto agognano coll’immaginazione, e quanto è loro concesso di veder cogli occhi proprii, egli si conviene che si studiino di usare ne’ loro giudizii molta liberalità, e non credansi costituiti in bilancie del merito de’ loro simili. Alcuni atti che da essi sono stimati proprii di tale o tal altra passione, forse che procedano da tutt’altra sorgente; e forse che taluno abbia tutte le parti opportune a costituire l’uomo virtuoso, quando anche non trovino in esso ciò che credono necessario a meritare un tal nome. E per altro lato le maschere, onde suole il vizio occultare la deforme sua faccia, son tante, che quando crediamo aver di già in noi medesimi le più infallibili norme per giudicarne, può assai facilmente avvenire che, all’esaminarlo di fronte, ci scappi di traverso o altrimenti. Ciò che abbiamo detto intorno a’ fatti altrui si abbia anche detto intorno ai proprii; nè creda l’uomo disposti i suoi fratelli a sentenziare le