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colo gli viene interpretando al modo proprio, e in tanta copia di spiegazioni e di chiose possibili ad esser fatte al principale concetto, ogni secolo ed ogni studioso ci trova la sua. Le distanze dei tempi, e dei luoghi riescono a nulla, e quella frase che sarebbe indifferente per tutto il resto del genere umano, fa battere di piacere o di affanno alcune anime che ne intendono per forza di simpatia l’occulta significazione. Tutto per anime così fatte diventa simbolico e rappresentativo gli astri del cielo e i fiori del campo sono fatti confidenti e depositarii de’ loro più reconditi desiderii. Quella vita che la mitologia degli antichi accordava a tutta la natura, è conceduta dal cuore nelle sue più vive emozioni a tutti gli oggetti circostanti; odonsi sospirare i boschetti, gemere le fontane, la luna riguardar tra le nuvole, e la campana di mezza notte inviare sull’anima una ineffabile malinconia col suo lento e prolungato rimbombo.
Sono stranieri, anzi morti a queste dolcezze tutti coloro che non custodiscono la loro sensitività, a somiglianza di prezioso licore che travasato svapora; tutti coloro che sprecano vanamente in prolisse parole il tesoro de’ loro più nobili e più gentili sentimenti. Una narrazione che costoro ti facciano non può altro riuscirti che nauseosa, e il fatto principale, a guisa d’isoletta accerchiata da un pelago immenso, non può mai venir afferrato dall’uditore, tante sono le ciance