Pagina:Prose e poesie (Carrer) III.djvu/34

22

sta e ragionevole famiglia. La credulità è tutta propria di selvaggi, la civiltà ha principio e vien prosperando colla credenza. Dalla credulità è assai agevole e breve il passaggio alla diffidenza, per quell’antico adagio che gli estremi si toccano: chi ha gustato una volta il sommo diletto che ci ha nel credere assennatamente, quando anche ritorni breve ora a diffidare, non tarderà molto a riporsi sul cammino migliore. Le facoltà dell’intelletto e del cuore, ove ci siano, sebbene abusate, non tolgono la speranza che possano essere adoperate a bene; ma dove mancano? Il giuoco delle lenti può fare alcuna volta travedere; ma il cieco darà di traverso o di fronte nelle muraglie ad ogni ora.


V.


LA MEMORIA.


Tutti levano a cielo il bel dono ch’è quello della memoria; ed è in bocca di ognuno l’antico adagio: tanto sapersi da noi quanto siamo abili a ricordare. Ora facciamoci ad interrogare il più della gente, se possegga questo dono tanto utile e vagheggiato; il più della gente ci confesserà con non poco dispetto d’esserne senza. Una tale opinione, che gli uomini hanno generalmente della propria facoltà memorativa, parmi procedere da un falso concetto che di essa facoltà