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considerare prima il cuore indi l’ingegno. Le mostruosità non fanno specie. Giustissimo per altra parte il pregio che si fa della coerenza nelle umane azioni, in quanto l’unità che si richiede nel bello è richiesta pure nel buono, e la coerenza pure delle parti produce quella frase lavoro di getto, che dall’esperienza è tratta a significare la bontà di un lavoro anche non materiale.

II.

L’UNITA’ NEGLI ESTREMI OPPOSTI.

L’erba che spunta fra le screpolature di un muro in rovina; un’allegra brigata che si raccoglie a gozzovigliare sopra un terreno ingombro di sepolture; un giovanotto che s’infiamma all’amor delle lettere con fra la mano le prose del Tasso, nelle quali quest’ingegno divino lamenta le proprie miserie; tutti questi ed innumerevoli altri accozzamenti di fatti contraddittorii, che ad ogni ora ci cadono sotto gli occhi, mi furono più volte cagione di pensare alla unità che appunto risiede negli estremi opposti, e questa considerazione mi aperse la strada a parecchie conclusioni, che vorrei credere non del tutto vane.

Primieramente quanto all’arti e alle lettere rimane dimostrata la verità di quel principio che mi accadde altra volta di dichiarare con lunghe