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cante d’un occhio, togliesse a dipingerlo appunto in profilo, perchè l’arte vi trovasse il suo conto senza scapito alcuno del vero. Questa fu lodevole industria, e richiesta dalla natura stessa del personaggio. Ma spesse volte, anzi le più, non sono tanto le cose per sè stesse che domandino di essere mostrate in profilo, quanto gli uomini che attribuiscono alle cose qualità tali da non poter essere vedute convenientemente che di profilo. Spieghiamoci meglio con qualche esempio.
Gervasio dovette accorgersi per lunga e poco piacevole esperienza, che a voler prendere le persone di fronte, anche in quelle cose nelle quali egli aveva ragione e gli altri torto, non c’era nessun guadagno a fare; e per altra parte il dare vilmente le spalle, venuto che fosse a quistione in cui credesse del proprio obbligo tenere uno o altro avviso, non gli sembrava conveniente alla propria dignità, e gliene sarebbe rimorso la coscienza. Che fare? Mostrarsi di profilo. Oh! si dirà da più d’uno, quest’è come aver doppia faccia, o, con altre parole, mentire. Rispondo. Egli è da vedere di che si tratti. Se di cose essenzialmente importanti, credo anch’io che un tal costume non altro possa meritare che disprezzo; ma se di soggetti frivoli o tenui, e la cui rilevanza non è che arbitraria, questo mostrarsi di profilo parmi bel modo. Di fatti non sempre ogni materia è tale che meriti che l’uomo si metta in contesa