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mancherebbe via di appaiarsi a chi concorre nelle sue idee, ne’ suoi desiderii? Tutto questo s’intende detto per discorrere sui generali, avendovi certe circostanze, per certi individui, che troppo bene giustificano la violazione della regola universale. In questi casi non sappiamo suggerire a questi infelici, pei quali è necessità il farsi favola delle persone, fuorchè studiarsi a recitare il men male che possano la loro parte, acconciandosi preventivamente ai benigni commenti che saranno apposti alle loro astrazioni.

E i distratti? Non conoscendo per essi rimedio alcuno, ci raccomandiamo alla misericordia de’ loro fratelli. Quando volessero anche rimediare alla propria infermità, forse che non potrebbero. E voi, che gli dovete soffrire, pensate che da que’ distratti avrete assai meno a guardarvi, di quello vi convenga fare da certuni, la cui memoria è un libro di ricordi scritto a caratteri incancellabili.

XII.

LE VISITE E I VISITANTI.

Un discorso fattomi l’altro ieri da Sebastiano mi fu cagione di formare tutt’altro concetto da quello che io aveva avuto di lui fino a quell’ora. Domizio, gli dissi, vi è molto amico, parla sempre de’fatti vostri con grande favore, nessu-