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chè, quand’anche altro non fosse, essendo dimostrato dall’esperienza che di alcune particolari tendenze sono pressochè tutti gli uomini provveduti, l’esserne affatto senza sarebbe appunto l’aggetto, per parlare col nostro vocabolo, particolare di questi tali.

Tutti gli uomini dunque, hanno da volere a non volere, il loro aggetto pel quale possono essere destramente afferrati e condotti in giro. Ma chi ne ha un solo, ove non sia de’ madornali, domanda uno studio molto lungo ad essere conosciuto, e un’assidua diligenza, conosciuto anche che sia ed afferrato, a non lasciarselo scappare di mano. Questi uomini certamente non sono capaci di moltiplici relazioni, perchè, presi che siano una volta per quell’unico loro verso da chi primo arriva o superi gli altri in accorgimento, imprendibili sono per ogni altra parte. Ben è vero che l’aggetto è talvolta ancora di tal fatta che molti possono mettervi sopra le mani ed attenervisi; ma saranuo sempre persone di una razza sola che contendono per un solo fine. Sonovi di quelli all’incontro nei quali gli aggetti son tanti, e per la loro moltitudine tanto scarsi, che ad ogni poco e con grandissima facilità possono rimanere acchiappati, e similmente ad ogni poco e con facilità uscire di mano. Può venire qui in taglio una similitudine tratta dagli alberi, i rami de’ quali tanto meno son vigorosi, quanto il numero loro è maggiore.