Pagina:Prose e poesie (Carrer) III.djvu/246

234

essere mandate, o in certi nasi che sembrano andar sempre in cerca di alcun che dove ficcarsi? Secondo queste regole l’ingegnoso Lavater, e prima di lui il napoletano Della Porta, posero i fondamenti alla scienza fisiognomonica, che, contenuta entro certi limiti di discrezione, non manca di qualche probabilità nelle sue congetture.

Ma ciò che rende assai volte disperato il lavoro congetturale dei due sapienti testè ricordati, e dei loro seguaci, si è la stravagante direzione che prendono gl’ingegni, come prima incominciano a mettere in opera la volontà loro, direzione assai spesso contraria al disegno della buona madre natura. Si mette a palpare velluto chi nacque con raffi opportuni a scardassare la lana; e chi ha dita con polpastrelli poco meno che di bambagia fa prova di nettare quadri ammuffiti da più d’un secolo. Spicca capriuole chi ha gambe gonfie e bernoccolute peggio che da gottoso; e s’incarica di balle pesanti fra quante ne ha la dogana chi è smilzo di fianchi e colle spalle a punteruolo, tanto che direbbesi potesse passar fuori per qualunque fessura. Che ne avviene? Che al vedere Tizio si fa giudizio che le opere sue sieno tali quando in fatti sono altre; che si creda usuraio lo sprecatore, il gentiluomo facchino, cinico il bellimbusto. Ma non si deve per questo dubitare della verità dell’osservazioni e delle dottrine de’ maestri: bisogna spinger