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di quella persona, il cuore, mentre ancora la memoria ci è muta ad ogni notizia più singolare, ne va dicendo se quella persona ci fosse o no cara, se l’abbiamo veduta in luoghi e in tempi aggradevoli o se il contrario, e molte voile ancora sopra queste indeterminatissime premesse avviamo il nostro dialogo, durante il quale ci vengono a mano a mano dinnanzi alla memoria il nome e la condizione, e per dirla in breve il quale, e il quanto, e ogni cosa di colui che fino a quel punto non altri era che l’Innominato.
Similmente riferendoci alla certezza in cui fummo altra volta di una data proposizione, e progredendo sopra questo dato coi nostri ragionamenti, ci accadrà molto spesso che la verità ne balzi d’improvviso agli occhi, scappando da qualche angolo inavvertito del nostro cervello ove stavasene ricantncciata. Vorremmo per altra parte spendere tutta la nostra vita nel dubbio? E parmi che anche del dubitare si possa dire come di molti altri abiti, i quali benchè a principio riescano fastidiosi come contrarli e nocenti alla nostra natura, giungono finalmente a farsi amare per via della lunga e continua ripetizione e a convertirsi in una nuova e singolare natura addossata a quella primitiva che avevano nascendo sortito comune co’ nostri fratelli. E non credasi tuttavia che io m’intenda non doversi porre di nuovo ad osarne quella che in certo tempo ci e sembrato verità, quando alcune valide ragioni in contrario