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spondente all’ordinario di tutti coloro, che dopo essere colati nella immensa fornace sociale vengono gettati nello stampo comune, ed escono fog. giati ad un modo? Con questo di più, che ove sia loro rimasto qualche ineguaglianza, questa vien loro tolta in brev’ora dalla lima, affinchè non eccedano neppure d’un capello l’ordinaria misura. A ciò pensando confesso che ne ne vo assai lento nel sentenziare se vi sia o no esagerazione in quanto altri fa, ovvero dice, e mi suc. cede talvolta di ritrovarla in quegli uomini appunto che passano per moderati e contenuti in grado superlativo. Più che la collera di Domizio. a me sembra esagerazione la flemma di Tiburzio; più della garrulità di Elvio l’indomabile silenzio di Lampridio.

Conchiuderò che una certa specie di esagerazione l’abbiamo pur tutti, e quando pure ci accada di sapercene astenere una, due, dieci volte, viene pur quella in cui non rispettiamo più gli argini e dilaghiamo. Una delle più care venture della vita si è lo scontrarsi in persone atte ad appassionarsi nella manifestazione, tuttochè insolita e disinvolta dalle regole del linguaggio comune, delle interne nostre affezioni. Egli è allora che Panima nostra si accorge di ricuperare l’originaria sua indipendenza e di espandersi in tutta la sua originaria attività ed efficacia. Il cerchio immenso di tutte le cose create si riflette allora nel nostro intelletto, che se ne forma, come a dire,