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be studiarsi di non possedere che una sola virtù; e dato che gli sia impossibile torsi alla strada del vizio, in esso addentrarsi per diverse bande! Ma un’arcana legge di giustizia, che, immedesimata nella natura morale, rende sembianza di ciò che nella natura fisica sono altre leggi mirabili e misteriose del pari, fa si spesse volte, che nell’uomo bruttato di molti vizij concorrano questi tutti in un solo, e nell’uomo virtuoso le varie virtù si vestano tutte di quel coJore ch’è proprio alla virtù principale.

Egli è per questo che noi conosciamo, a modo d’esempio, un’avarizia ambiziosa e una liberalità modesta, una collera imbelle e un’affettuosa alterezza. Quelli fra i comici che seppero cogliere colla loro imitazione gli estremi impercettibili all’occhio volgare, nei quali riescono a corrispondersi vizij e virtù apparentemente opposti fra loro, toccarono, a parer nostro, il supremo grado dell’eccellenza. La ripetizione continua di un solo difetto, come viene nauseosa nella vita, annoia del pari nei lavori d’arte; e scarso rimedio ad un tal genere di noia si porge colla contrapposizione di caratteri affatto dissomiglianti, i quali, alla foggia stessa che due negative riescono ad affermare, vanno a metter capo per contrarie vie in uu termine solo. Chi, verbigrazia, vedendo messi di fronte ai lagrimevoli effetti dell’impetuosità quelli salutari della pacatezza, non si accorge che, sebbene proceda