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gnori; l’originalità accoppiata alla furfanteria è tollerata; toglietele quella compagnia, e lasciatela sola, come in Federico che vive bizzarramente, senza però recar male di sorta ad alcuno, e saranno pronte ed acerrime le censure.
All’incontro Filippo, oltre all’essere fiore di galant nomo, è anche piacevole nel conversare. La piacevolezza fa meno luminosa la sua onestà: si amerebbe che chi è tanto spiritoso fosse anche un poco briccone. Si dura fatica a tributare a Druso le debite lodi pel suo talento musicale, e perchè? Non per altro che per la riputazione di cui gode d’amico costante ed affettuosissimo. Sembra che in tutti gli uomini non ci abbia che una data dose di ammirazione, riferibile a ciascheduno dei loro simili, e che non possa essere adoperata fuorchè una volta, per una data cagione. Io stimo il tale per la sua lealtà, tocca ad altri stimarlo come ingegnoso. Siccome poi importa ad ognuno di essere lodato per avere saputo convenientemente dispensare il tesoro della propria stima, all’apparire di una qualche virtù, che pure ne sarebbe meritevole, ci arrestiamo dubbiosi, temendo che possa indi sorgere nella stessa persona un’altra virtù più nobile della prima, a cui non ci sia più rimasto nulla da offrire. Deplorabile gramezza dei nostri giudizii!
Chi volesse adunque operare secondo la vigliacca prudenza dell’utilità particolare dovreb-