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una strada meno battuta, dove al rezzo degli alberi, cominciando il crepuscolo della sera a mancare sull’estremo orizzonte, potesse, giovato dalla oscurità e dal silenzio, fantasticare a tutto suo agio.

II.

VIZII AFFETTATI.

Non c’è libro, secondo che Plinio e l’esperienza c’insegnano, per pessimo ch’egli sia, dal quale non possa trarsi un qualche utile documento; e del pari non c’è uomo, per meschino o ribaldo che vogliasi immaginarlo, che non abbia in sè alcuna parte degna di considerazione e di stima. Non pochi però sono quegli uomini i quali adoprano ogni loro studio a comparire ciò che non sono, e non secondando per nulla l’opera della natura, che ha pur dato ad ogni uomo, sebbene con proporzioni ineguali, di che avanzarsi e far suo profitto nel mondo, si mettono per quella via su cui sono sospinti dal capriccio, o più spesso da un qualche fallace ragionamento.

La bellezza, a modo d’esempio, è un dono che la benefica natura intende concedere ad alcuni de’ suoi figli quasi un privilegio sui loro fratelli. Eppure ci hanno alcune menti stravolte per modo da rinnegare un tal benefizio, e ado-