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a riuscire, veggasi di esaminare con grandissima diligenza tutto lo stadio percorso e tutti gli ostacoli coi quali la volontà dovette lottare necessariamente. Quante cagioni di scusa! Io non dirò, come è sembrato a taluno, che dalla qualità dei mezzi adoperati possa nobilitarsi per guisa alcuna un ignobile proponimento; sarei bensi tentato a pensare che molta parte della vergognosità di un disegno venga a scemarsi da chi in esso adoperi mezzi non vili. E dico scemarsi non occultarsi, che anzi la nobiltà stessa de’modi è cagione a mettere in maggior luce la bassezza del fine cui vuolsi giugnere. E deve a tutti esser noto che quando io parlo di tal maniera il mio discorso è indiritto a guadagnare, non la lode, ma semplicemente la compassione alle infelici cadute dei nostri fratelli. Oh! non mi stancherò di sclamare: badate agli intermedii prima di giudicare del fine; rifate voi pure coll’immaginazione passo passo quel lungo e doloroso cammino, che altri dovette misurare passo passo guerreggiando, e di cui forse avea superato la parte maggiore prima di rimaner soccombente. Fate ragione di tutte le seduzioni alle quali, come l’antico navigatore nei mari di Sicilia, è necessario tenere ben chiuse le orecchie a non rimanere allettato. Lasciatevi abbracciar dalla noia, che vi sta sopra e vi soffoca senza misericordia, e dalla quale il dolore, che pur ha in sè qualche cosa di vitale e di attivo, non é bastante a difendervi.