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rispettabili come più antichi, e credo che ove si trovino alcuna volta o inesatti o falsi, la falsità e inesattezza non tanto sia loro propria, quanto del tempo che ne ha alterato la significazione, o dell’arbitrio di una troppa estesa applicazione. Parlando delle opinioni il fatto è appunto di quest’ultima guisa, come vedremo.

I proverbii: tante opinioni quanti cervelli; — bello il mondo perchè infinitamente variato nelle opinioni, son giusti per quello che suonano; ma potrebbero diventare assurdi, chi gli riferisse senza accorgimento a tutti o a troppi i soggetti. Ci hanno degli argomenti intorno a’ quali è conceduto di portare una o altra opinione, ce ne hanno di quelli intorno a’ quali è follia averne altro che una, o, a meglio dire, intorno a’ quali non c’è luogo a opinione veruna. Che altro è opinione, o parere che si voglia chiamare, se non tal modo di vedere un oggetto, quando più siano i modi secondo i quali può essere veduto? Sicchè ove non ci ha questa molliplicilà di apparenze ivi non può essere moltiplicità di giudizii, e in generale ove trattasi di veder chiaramente ivi non e luogo a parere, nè la nobiltà della nostra anima se ne dee contentare. Chi dicesse: quanto a me sono d’avviso ch’ei ci abbia una città presso il Bosforo così detta Costantinopoli; che ne pensereste di quest’uomo ne’ suoi avvisi così singolare? O di quesl’altro: quanto a me son d’opinione quando mi accada ammalarmi, che sia da ricorrere al