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ne, a cui pure agogniamo con tutta la lena del desiderio, perciò solo che non vogliamo istruirci a dovere dei mezzi che sono occorrenti per arrivarlo, e i quali, conosciuti che ci fossero, non ci sembrerebbero punto ineguali al nostro potere.

Questo camminare passo passo potrebbe esser creduto da lontano oltraggioso alla nobiltà dell’animo umano, spronato a correre sempre più innanzi per una parte dalla propria inquietudine e dall’impeto de’ proprij desiderij, e per l’altra dalla brevità ed incertezza del tempo conceduto all’adempimento de’ suoi disegni. Ma quando io consiglio l’esame degli intermedij non intendo insegnare la timidezza; chè anzi il vero coraggio non altronde può derivarsi che dalla conoscenza dell’oggetto intorno al quale ci occorre di esercitarlo. Di qui la differenza fra coraggio e temerità dei quali la seconda, proponendosi fini impossibili ad essere raggiunti, consuma vanamente le proprie forze senza mai giugnere a capo di quanto avea divisato; il primo avendo la mira a cose appressabili, non erra nelle sue prove e ne coglie la meritata mercede. Si dice alcuna volta: se io avessi creduto che tanto mi avesse a costare l’acquisto di tale o tal altra cosa non ci avrei spesa intorno la fatica, che pel possedimento di essa mi è pure forza di tollerare. Alcun’altra si dice: ora che ci sono egli mi conviene starci; o con altre parole: dacchè sono en-