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è senza più riferibile a pressochè tutti i disegni, e al modo onde sono dagli uomini condotti a compimento. La natura va, ch’è quanto a dire i giorni e gli avvenimenti si succedono incessantemente; ma ciò che dovrebbe allungarsi si allarga, e quando credi poco meno che raggiunta la meta, non altro trovi che ampliata la strada che mena ad essa. Questo è il fatto del fanciullo che saltellando per l’orto perde la vita dietro l’augellino immagine anche questa di assai buona lega, quanto quella dell’anfora e dell’orciuolo, perchè venuta dall’officina dantesca.

Eppure tutti gli uomini si credono tendere a un fine! Se loro parlate pochi tainuti intendete subito a che volgano l’acume della lor mente ei lor desiderij. Tizio è tutto coll’anima nelle speranze dell’immortalità. Caio nei suoi scrigni, entro a’quali si seppellisce. Vi basta uno scontro d’occhi d’Ortensia a leggervi il bisogno di una mezza dozzina di cascamorti. Prudenzia sinche non si tenga sotto a’ piedi ogni altra donna, non saprà trovar pace. Pure l’affamato di gloria si lascia domare dall’ozio, lo speculatore spreca il suo per vendetta; ad Ortensia una perdita al giuoco fa obbliare i galanti, e Prudenzia per un puntiglio si abbassa a pregare l’infima delle pari.

Credereste paradosso il dire che quanto più hanno d’intensità i nostri pensieri tanto sono più facili ad essere distratti? L’attenzione si logora; e c’è nel nostro spirito, per usare di una ma-