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convivenza co’ giovani senz’averli prima imbevuti della loro esperienza; i giovani ricevendo il succo di quelle istruzioni lo modificano secondo la vigoria loro propria. Imitazione e novità sono quindi elementi apparentemente opposti, ma pur sempre concorrenti in quanto si pensa e si opera dagli uomini di ogni tempo.

La moda, a cagion d’esempio, che sembra pur cosa tanto frivola e stravagante, non ha ancor essa profonde radici nell’abitudine? Fatevi un poco a considerarla nelle sue relazioni coi tempi e coi popoli fra i quali emana le bizzarre sue leggi. Vi accorgerete ben presto non potere nemmen essa emanciparsi da quella intima forza che attrae ciascuna età e ciascun popolo verso un dato fine, e molte volte quelle fogge che ci sbalordiscono colla loro apparente singolarità sono semplicissimo risultamento di quanto abitualmente ci sta sotto gli occhi. Anche nei seguaci della moda, a non esser ridicoli, non occorre egli forse di sapere piegarsi per modo alla novità, che le tracce degli usi antecedenti non siano del tutto cancellate? Io crederci che le Grazie siano tre, oltre a mille altre ragioni, auche per questo: che il presente, cui sono destinate a rallegrare, deve tenersi abbracciato al passato e al futuro, ossia profittare del primo e farsi profittevole all’altro.

Da tutto questo discorso possono trarsi due conseguenze fra molte che non sempre ciò che