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nato a mantener vivo il fuoco del genio, per un indefinibile impulso di simpatia, indovina ciò che non ha interpretazione, e riproduce per tal maniera quel tanto del passato senza cui non avrebbe base il presente. Omero è meglio inteso dall’Allighieri, quantunque ignorante di greco e sprovveduto di glossarij e commenti, che dai dottissimi a’ quali non riesce difficile veruna delle più minime inflessioni e desinenze.
Non ho mai capito il senso di quel detto comune: il tale dovea nascere ad un’altra età. Chi non sembra fatto per l’età nella quale è nato, non sembrerebbe proprio a nessun’altra, qualunque ch’essa si fosse. Molte volte troviamo sproporzione ove non c’è, come del pari assai spesso diamo lode di grande a ciò che dovrebbesi con più ragione chiamar smisurato. Chi è l’uomo, piovuto dall’alto, come gli areoliti, bello e formato? Qual è che non suggesse il latte e balbettasse, e cominciasse dal reggersi alle ginocchia della madre o della nutrice prima di poter camminare? Quando dunque taluno crescendo mostri inclinazioni discordi da quanto lo circonda, anzichè chiamarlo spostato nel luogo dove era collocato da chi non può errare, ditelo destinato a rappresentare un qualche elemento eterogeneo attualmente esistente, e a servire di anello al passato o di aggetto a cui possa apprendersi l’avvenire. L’uomo è naturalmente imitativo, e naturalmente vario. I vecchi non si tolgono alla