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clusioni, il fa possessore di alcun che molto simile all’istinto, da cui trae molti ed importanti vantaggi. Il sentimento della maraviglia all’incontro ha origine da ciò che gli si mostra con aspetto d’insolitezza, tutte le volte che prova un tal sentimento sembra di aggiugnere alcun che alla propria esistenza, di allargare, a servirmi di questa frase, la sfera de’ proprij affetti, di aver fatto un passo di più verso l’infinito, a cui si sente irresistibilmente portare dalla propria natura.

L’artista, il quale non può a meno di pensare a queste due opposte condizioni dell’animo umano, ne cava materia di molti e sottili ragionamenti. Come in tutto il resto, anche in ciò egli deve sapersi collocare colla forza della propria mente nel punto ove i due estremi riescono a combaciarsi; altrimenti, che cosa sarebbe una composizione la quale non portasse all’anima altre impressioni fuorchè le già avute, o con nessuna delle già avute si rannodasse? E nell’un caso e nell’altro ne nascerebbero due spiacevoli sentimenti; la sazietà nel primo, nel secondo il ribrezzo, naturale in noi per ciò tutto a cui non siamo per modo alcuno preventivamente avvezzi. Ciò che si fonda sull’abitudine può dirsi classico nella più estesa significazione del la parola; nè sarà convenientemente dato un tal nome a ciò che non abbia avuto per sè il favorevole giudizio del tempo. Ma sopra questa pri-