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IX.
NOIA E DOLORE.
Piuttosto dolore che noia, dice taluno: come se la noia fosse esclusion di dolore, quando invece tutti i dolori potrebbero dirsi in essa compresi. A chi ben considera noia è sazietà. I fanciulli si veggono raramente noiati; e deve riputarsi mostruoso più ancora che singolare il suicidio di un ragazzo, di cui parlavano i giornali pochi anni sono.
Nessun maggior dolore...
Che ricordarsi del tempo felice,
Nella miseria..!
Dunque, soggiungo io, nessun maggior dolore di quello che viene dall’esser noiato. La conseguenza è pianissima posti i principij anzidetti. Chi stimasse potervi aver noia scompagnata da sazietà vegga di non scambiare per noia la timidità, la accidia, la debolezza e altre tali possono queste appaiarsi alla noia, prolungarla, nutrirla, ma non sono ad essa essenziali, molto meno è da dire che sian propria dessa.
Veggiamo moltissimi i quali fanno mostra di essere assai miseramente noiati di ciò che non hanno per anco saggiato, ma che per questo? Altro è dire: oh, questo mi secca! ne sono pro-