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Ma, quand’anche non ce lo avesse detto chi nei tempi moderni non conosce rivali, e pochi ne può contare ne’ passati, e ne potrà tra i futuri, sarebbe da tenere per irrepugnabile la sentenza ivi essere perfezione morale ove il coraggio e la virtù siano fra loro corrispondenti. La quale corrispondenza rarissima essendo, assai rari sono pur quelli che meritino il nome di grandi.

E tuttavia, chi sappia bene considerare le cose, non è tanto il coraggio che manchi quanto la perseveranza, e chi ha voluto, in certa prima impetuosità di gettarsi alle difficili prove, trovare un indizio di singolare vocazione è caduto, a mio credere, in gravissimo errore. Due specie di inspirazioni vi sono, se cosi posso esprimermi; una violentissima e subitana, che dà la prima spinta all’operare, e ne mette sott’occhi tutta in un punto la lunga via che dobbiamo tracciare, con essa pure la mercè che ne aspetta arrivati che saremo alla meta assegnata. Questa improvvisa illuminazione del nostro intelletto può essere paragonata al repentino chiarore del lampo, che, battendo sugli occhi del viaggiatore smarrito, è bastante a raddrizzare i suoi passi, dato che dilungandosi dal buon cammino si fosse lasciato andare sull’orlo del precipizio. Ma un’altra luce, meno viva se vuolsi, ma più eguale e continua, succede nella mente dell’uomo a quel primo bagliore, ed è luce pacata, come di luna, che accompagna tutto lungo la strada il