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VII.

LA SPERANZA.

Ho pensato più volle perchè Pindaro chiamasse la speranza amica dei vecchi. Forse che gli anni non siano atli a guarirci da molti errori e da molte illusioni, o tra gli errori e tra le illusioni non sia da riporre la speranza? Queste considerazioni mi tennero, come diceva, molte volte in pensiero. Conosco certe persone le quali come s’imbattono in qualche sentenza di poeta che loro non garbi, o di "cui non giungano ad afferrare di slancio il significato, si liberano dell’incomoda condizione di chi non intende ciò che gli vioi detto, e vorrebbe pur far mostra d’intendere, pronunziando in via d’aforisma, e come da cattedra: poesia! La quale esclamazione polendo assumere diverse interpretazioni a seconda della diversità dei cervelli, nel caso nostro, e proferita da quelle certe persone, viene ad esprimere: cosa detta all’impensata^ da non vi badare più che tanto. Io per altro sono solito di prestar attenzione anche alle sentenze dei poeti, e farvi sopra qualche po’ di coraènto: intendendo sempre di quelli

                         come i cigni rari,
Poeti che non sian del nome indegni.

Anzi, quando trattasi di tali poeti ho gran ris-