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scelta dei mezzi opportuni alla propria felicità. Guai per una parte se i beni che possono passare da mano a mano dovessero perpetuamente rimanersi in possessione di un solo! Guai per l’altra se quelli che vediamo non essere in potere degli uomini di alienare perdessero questa loro inalienabilità!

Mi sono spesse volte fermato a pensare: se le fortune si perpetuassero nelle famiglie! Starei per dire che la razza umana si dividerebbe in tante specie diverse, quanti fossero i gradi diversi della ricchezza. L’uomo che da più secoli avesse una rendita di cinquantamila scudi, sarebbe altro uomo da quello che da più secoli non avesse conosciuto mai altro che que’pochi meschini quattrinelli che gli sono a stento bastanti per campare la vita. Dalla marea delle fortune, che vengono e vanno, decrescono e insorgono, appunto come l’onde del mare, tutti gli ordini ricevono nel lungo giro de’ tempi la conveniente pulitura, come i ciottoli contenuti in un sacco e dibattuti fra loro vengono ad acquistare maggior lucentezza e levigamento. Le cognizioni, e i costumi dalle cognizioni modificati, passando da famiglia a famiglia, da una ad altra classe di persone, compongono quella complessiva bontà che fa la maraviglia del savio, sempre che voglia considerare la società nelle relazioni sue generali, anziché arrestarsi all’osservazione degl’individui. Non minor soggetto di riflessione ne porgono