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VII.


Tu pietosa al mio mal, giovine amica,
     De’ miei tristi pensieri or siedi in cima;
     Tu cospargi di balsamo l’antica
     4Mia piaga, e addolci la dolente rima.

Tua voce al cor mi scende, e par che dica
     Tornerai, forse, al bel tempo di prima;
     Geme per te qualche anima pudica,
     8Nè miser sei quanto da te s’estima.

O voce, che sì dolce al cor mi scendi,
     A che lusinghi? Un dì speranza appresi,
     11Credulo ahi troppo! da sospiri, e sguardi.

Qual pro? tu il sai, che mie querele intendi.
     Or io condanno i miei desiri accesi
     14E i fallaci consigli, ancor che tardi.