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V.


I verdi colli, e l’odorata riva,
     E l’aura dolce che dai colli spira,
     L’incurvo salcio che a’ venti sospira,
     4E a’ miei felici dì lieto fioriva,

E quanto preme il piede, e l’occhio mira,
     Già di celeste voluttà m’empiva
     Di tanto bene al cor, ch’arde e delira.
     8Ahi ch’or soltanto la memoria è viva!

E qui, dico, la mia donna s’assise;
     E qui, raggiante d’immortal bellezza,
     11Caramente dai bruni occhi sorrise.

Da indi si fuggì mia giovinezza
     Come lampo, e dal mio fianco divise
     14Fur per sempre la speme e l’allegrezza.