Fosca immago!.. Cinque!.. sei!..
E il coltel la man brandisce:
Non più d’oro è la partita, 114Ci si giuoca della vita.
I miei figli... la consorte!.. Ti rammenta!.. E perchè audace
Cambiar detti col più forte?
Perchè mai?.. Per sempre ei tace!
Ma bagnati da quell’ora 120Mano e vesti sento ancora.
Non fu colpa. Ei mi derise
Come fan gli arditi imbelli,
Fu il suo ardir che lo conquise!
Oh! qualunque rinnovelli
Quell’oltraggio, proveria 126Nuovamente l’ira mia. —
Di minaccia in segno, rota
Gli occhi orrendi... e giù una palla,
Come sia di mano ignota,
Il colpisce nella spalla,
Entra indomita, traversa 132Carni e visceri, e il riversa.
Non è a terra mezzo spento?
Perchè ognun lungi si tiene?..
Il più ardito inoltra lento,
Seguon gli altri, e di catene