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— Or ben dunque quinci parti,
     Arrogante avventurier:
     E tra noi più non mostrarti,
     116Se vuoi vivo rimaner. —

Tacque l’altro e un guardo bieco
     Sul monarca fulminò,
     Poi si mosse e trasse seco
     120Il destriero che domò.

Non s’intese più novella
     Nè di lui nè del destrier,
     Ma sul volto d’Isabella
     124Siede un torbido pensier.

Indi a un anno un re potente
     A richiederla ne vien;
     Non ricusa ella, nè assente,
     128Sempre tacita si tien.

Ma il re padre ha pattuito,
     E le nozze si bandîr;
     Da più parti al sacro rito
     132Genti veggonsi venir.

Nell’augusta cattedrale
     Più e più calca ognor si fa;
     Colla mitra e il pastorale
     136L’arcivescovo v’è già.