Disse appena, che di grida
La contrada risuonò:
Riede il prode, e seco guida
68Il destriero che domò.
Una folla gli fa scorta
E festeggia il suo valor;
Ei senz’altro al re si porta
72Con a mano il corridor.
— Ecco, ei dice, freno e sella
Il destriero ebbe da me:
Mia la mano è d’Isabella,
76E mio suocero tu se’. —
Si conturba a quell’accento
Il monarca, e vorria già...
Ma un avanzo di spavento
80Verecondo e mite il fa.
Indi parla: — Ardita inchiesta,
Biscaglin, t’ascolto far;
Il tuo stato manifesta,
84Perch’io sappia a chi parlar. —
— Di ciò allor non mi chiedesti
Che a pugnar venni per te;
Il mio stato son miei gesti,
88Essi parlano per me.