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— Che far? Il cenno infrangere?...
     Restarmi?... E s’ei là pere? —
     Vince l’amor. Degli alberi
     Varca tra l’ombre nere
     100Col nudo ferro in man.

In mezzo al bosco un candido
     Marmo, di mirti ombrato,
     Rende di tomba immagine:
     A terra ivi prostrato,
     105Spento il sultano appar.

Ma presto ei sorge, e i torbidi
     Occhi all’audace gira
     Incrocicchiate al trepido
     Seno le braccia, il mira
     110Prostrarsi e prono star.

— Tanto tu osasti? — L’arbitro
     Se’ tu di questa vita,
     Io tuo vassallo. Uccidimi:
     Recar ti volli aita;
     115Son reo di fedeltà. —

— Alzati, e m’odi. — Al fodero
     Il brando risospinge;
     Si fa pensoso, palpita
     Il fìer monarca, e tinge
     120La gota di pietà.