Ode ben ei serafica armonia
Cantar dell’opre belle;
Come al cenno d’amor sorsero in pria
12Foco, aer, terra ed onde... ahi l’onde anch’elle!
E quanto in lor vispo germoglia, o a lenta
Vicenda si sommette.
Tutto il sacro d’amor vincolo senta
16Che le parti avversanti insiem commette.
Lieve di maraviglia in maraviglia
A vol seco lo porta
L’angiol, che, appena al dì chiuse ei le ciglia,
20Dell’etereo giardin gli aprì la porta.
Angiol di carità, ch’agili innesta
All’omero rosato
Vanni di cigno, e dalla bionda testa
24Spande tesor di crine innanellato.
Sotto doppio arco in fronte ha doppia stella
E riguardar benigno,
E stringe nella destra una fiammella
28Che sperde, scossa, ogni vapor maligno.
— Vien meco (in voci tra’ viventi ignote,
Diceagli) anima cara:
Mentre l’onda il tuo frale anco percote,
32Vien meco ove ad amar meglio s’impara.