Pagina:Prose e poesie (Carrer) II.djvu/242


(240)


Ode ben ei serafica armonia
     Cantar dell’opre belle;
     Come al cenno d’amor sorsero in pria
     12Foco, aer, terra ed onde... ahi l’onde anch’elle!

E quanto in lor vispo germoglia, o a lenta
     Vicenda si sommette.
     Tutto il sacro d’amor vincolo senta
     16Che le parti avversanti insiem commette.

Lieve di maraviglia in maraviglia
     A vol seco lo porta
     L’angiol, che, appena al dì chiuse ei le ciglia,
     20Dell’etereo giardin gli aprì la porta.

Angiol di carità, ch’agili innesta
     All’omero rosato
     Vanni di cigno, e dalla bionda testa
     24Spande tesor di crine innanellato.

Sotto doppio arco in fronte ha doppia stella
     E riguardar benigno,
     E stringe nella destra una fiammella
     28Che sperde, scossa, ogni vapor maligno.

— Vien meco (in voci tra’ viventi ignote,
     Diceagli) anima cara:
     Mentre l’onda il tuo frale anco percote,
     32Vien meco ove ad amar meglio s’impara.