Ma deh! che breve imperio
T’è dato, età giuliva:
Fugge di te men rapido
Da nuvoletta estiva
Il lampo, cui l’attonito 48Occhio per l’etra invan cerca seguir.
O gioventù, se oppongono
Al tuo fuggir ritegni,
Beltà, decoro, grazia,
Atti e costumi degni,
Ai due che all’ara or movono 54Più lungamente ti concedi in don.
Vedi, pur or vestirono
Il tuo leggiadro manto;
Tardi spogliar sen deggiano,
E tardi.... Ah! mentre io canto,
Della percossa cetera 60Fuggon le irrevocate ore col suon.
Felici lor se al sorgere
Della stagion nemica
Nudra consigli unanimi,
Ligio alla voglia antica,
Il cuor, ch’oggi coi teneri 66Moti all’alta promessa indugio fa!