Il garzon, com’uom rivolto
Tutto altrove col pensier,
Le risponde: lunge molto,
20E difficile il sentier.
E seguian; poi mesti e lassi
Della tema e del cammin,
Raccoglieano al salcio i passi
E la bella e il pellegrin.
25Nella palma chino il viso,
È la bella in gran dolor;
E il garzon da canto assiso
Or che pensi, fido amor?
Rispondea la giovinetta
30Con accento di pietà:
Penso al padre che m’aspetta,
Nè mai più mi rivedrà.
Ah che il fulmine non chiami
Sull’ingrata che fuggì!
35Qui la pianta scosse i rami,
E la bella tramortì.
Al fredd’aer che la fiede
Già si sente rinvenir:
Apre gli occhi, e più non vede,
40Ahi! non vede il suo desir.