Poi quando s’attenua
E languida more
La voce patetica,
La voce d’amore,
E l’aria, dai tremiti
Armonici impressa.
21Di gemer non cessa.
Da quanto circondami
Repente diviso.
Negli occhi tuoi languidi
Beato m’affisso,
E cerco vestigio
Ne’ cari sembianti
28De’ magici canti.
Così, quando fulgido
Il sole declina,
E s’apre ad accoglierlo
L’azzurra marina,
Un raggio purpureo
L’altissima vetta
35Del monte säetta.
Ma gli occhi virginei
Non sono più mesti
Ingenue sorridono
Le labbra celesti;
La gota già pallida
S’avviva, e ripiglia
42La tinta vermiglia.