Spesso voi pur dall’empia
Antica usanza isvia
Un casto desiderio,
Una tristezza pia,
Che dolcemente vellica
42L’intorpidito cor;
Ma pari a suon di cetera.
Udito di lontano,
Che vien raro e dileguasi
Mollissimo pel vano,
Sperdono pompa e strepito
48Quel provido dolor.
Ma io, ch’ebbi dal nascere
Compagna la sventura,
Che nell’angor, nel dubbio
Vita diversa e dura
Traggo, anelando al termine
54De’ travagliosi dì,
Da questo basso esilio
Di lagrime e d’errore
Ascendo volontario
A secolo migliore
Su l’ale del patetico
60Pensier che mi rapì.