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LA MEDITAZIONE.

In pace amaritudo mea amarissima.


Isaja, XXXVIII, 17.


Quando le voci e l’opere
     Son de’ viventi mute,
     Del chiostro solitario
     Sotto le volte acute
     Nell’ombra e nel silenzio
     6Scorgemi un pio dolor.

E mentre i giorni medito
     Di que’ che più non sono,
     Sotto a’ miei piè le vacue
     Tombe dan cupo suono,
     Onde mi scorre un brivido
     12Religïoso al cor.