Starà sul muto cenere
Forse pietosa istoria,
Ma che mi amasse un angelo
La pietra non dirà.
Or via, che ogni altra gloria
24È tedio, e vanità!
Se gaudii m’ebbi, taciti
Gaudii e inquïeti furo,
Velati di mestizia,
Nè riso mai v’entrò.
Il dubbio del futuro
30Turbolli ed accorciò.
Eppur, commosso l’anima,
Ancora li rammento;
Ancora idoleggiandoli
Vaneggia il mio pensier!
Di lira odo un concento,
36Nè so la man veder.
S’oltre la tomba vivere
Potesse quel desio!
Se quelle treccie d’ebano!
Se quel riso d’amor!
Se nel sepolcro mio
42Mi rïardesse il cor!