Vien seguace a’ tuoi passi la speme;
Ah! mentr’essa m’incalza, mi preme, 45Chi mi frena e m’insegna a temer?
Nell’affanno s’addoppia l’affetto;
Più mi costi, più t’amo; il sospetto 48Esca è al foco, m’irrita il voler.
Ma che sogno, che invento tormenti?
Ah! tu m’ami, e tacendo pur senti 51Dell’ardente mio petto pietà.
Mai da te non vivrommi diviso;
Sempre a me da’ tuoi sguardi, dal riso 54Lo sperato conforto verrà.
Potrò sempre sedermiti a canto,
E con voce interrotta dal pianto 57Sensi arcani d’amore parlar;
E tu, in faccia or languente, or accesa,
Con favella da noi soli intesa, 60Dirmi cose ch’io deggia obliar.