E tu ingenua, tu mite, sei quella,
Sei la cara, la fida sorella 21Che tant’anni il mio cor desïò.
A te lieto e fidente ei venia;
Vista appena, ti disse: Sei mia! 24Ti conobbe, t’intese, t’amò.
Colla patria abbiam tutto comune;
Nati in riva alle stesse lagune, 27Pari abbiamo costumi, desir.
Come al tuo, tutto parla al cor mio,
Fino al suon dell’accento natio 30Sì giocondo, sì dolce ad udir.
Te sol veggo, sol odo, sol bramo;
Ne’ sospiri dì e notte ti chiamo, 33Altro sole non splende per me.
Senza te m’è ogni stanza romita;
Senza gioia mi par, senza vita 36Tutto quel che Neera non è.
Ogni nube che in aria volteggia
È il tuo velo che all’omero ondeggia, 39E s’imbruna sul bruno tuo crin.
Ogni flutto che al lido sospira,
Ogni flebile accordo di lira 42Del tuo labbro è l’accento divin.