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LA VISIONE.
Appie d’un’ampia scala,
In chiuso manto avvolta,
Bianco a veder com’ala
Testè dal fianco tolta
Di giovin cigno, apparvemi
6Incognita beltà.
Apparvemi tra il grave
Sopor di notte estiva;
La vision soave
L’intenta alma rapiva
Nell’infocato palpito
12Della mia prima età.
La man le porgo, e: Cara
(Dirle pareami incerto),
Il nome tuo m’impara,
Fammi il tuo riso aperto;
O sii tu donna od angelo,
18Parla, t’adorerò.