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LA PROTESTA.

Come larva d’augurio funesto
     Per quel crocchio m’aggiro e per questo
     Dietro l’orme di cara beltà.
Chi mi vede sì torbido in faccia
     Seguitar quell’amabile traccia,
     6Qui costui, va dicendo, che fa?

Uno speco, da taciti e bui
     Boschi cinto, ricetti costui,
     Ove intero non penetri il dì.
Là ripari, novello eremita;
     Là d’un frutto sostenti la vita,
     12E d’un sorso che il rivolo offri.

Con un detto sentenza sì ria
     Sperdi, o donna dell’anima mia
     S’io son mesto, tu intendi perchè.
A te il fosco mio viso non spiace,
     Non t’offende il mio labbro se tace;
     18Parla il core, e sol parla di te.