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Non intendi il pallor del mio viso
     Quando tutta s’allegra natura?
     Ma del pari l’ingenuo tuo riso
     20È mistero all’afflitto mio cor.

Per fuggir dalla squallida cura
     Preste ha l’ali la giovane etate;
     Segui, o cara, le larve dorate,
     24Lascia i gravi consigli al dolor.

Verrà giorno, che l’ansie e i tumulti
     D’una vita che fede non tiene
     Destin moti ch’or dormono occulti
     28Fra la pace del puro tuo sen.

Segui, o cara, le larve serene,
     E la tenera mente consola;
     Presto, ahi! presto il bel tempo s’invola,
     32Il bel tempo che più non rivien.

Vita segue spiacevole e mesta
     Al fuggir della florida etade,
     E, a conforto dell’anima, resta
     36La memoria del primo sognar;

Pari al suono dell’onda che cade
     Fra i silenzii d’un’isola ignota,
     Pari al canto di vecchio pilota
     40Che rallegra la notte del mar.