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XXX.

PER LE NOZZE SANSEVERINO-PORZIA.

(A lato il sonetto era disegnata una nereide)


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L’alghe sono e i coralli alla mia testa
     Di lauro invece, e son pur musa anch’io:
     Il mar d’Adria m’alberga, e mi tien desta
     4Degli alterni suoi fiotti il mormorio.

Di qua, talor giuliva e talor mesta.
     La mia canzone all’aure e ai lidi invio,
     Seguo gli astri cogli occhi, e la tempesta
     8Cesse non una volta al prego mio.

E sorgo oggi a cantar chi fè dimora
     Su queste rive all’età sua novella.
     11Ed or sposa all’aitar move e s’infiora.

Oh la gentil ch’io la conobbi e bella!
     L’astro, ch’ultimo in ciel sviene all’aurora,
     14Quante volte: Ecco appar, dissi; ed era ella!