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XXVI.
A MARGHERITA B. M.
(Nella morte di un suo figliuoletto).
Non anco esperta de’ terreni affanni,
Bella d’un caro giovanil sorriso
Che t’ardea ne’ sereni occhi e nel viso,
4Te vidi, Margherita, a’ tuoi dolci anni.
Lugubri faci e vedovili panni,
E d’ogni tua speranza il fior preciso
Sognar potea quando al tuo fianco assiso
8M’arresi della gioia ai brevi inganni?
E già la corda che sonò d’amore
Cesse al tempo e alle cure, e tal son fatto
11Che la vita m’è tedio aspro e dolore.
Nè più morte dir oso ma riscatto,
Se alcun, del falso lume al primo albore
14Aperti gli occhi, li richiude affatto.