Pagina:Prose e poesie (Carrer) II.djvu/116


(114)

XXIV.


Perchè fitto nell’alma immobilmente
     La state e il verno, il dì porti e la sera
     Sempre un pensier, ch’ogni tuo ben presente
     4Colle tetre ombre del passato annera?

Chi’l dice, ohimè! non sa come la mente,
     Chiusa nel duol che la possiede intera,
     Il varco ad altri oggetti non consente
     8Che di fuor stanno, e lascian lei qual era.

Trovi piacevol calle all’orma errante
     Altri, e sereni co’ pensieri il viso,
     11Tra fresche acque sonanti e verdi rami.

Meco vive il dolor, segue costante
     Ogni mio passo, volge in pianto il riso,
     14E tranne il pianto fa ch’altro non ami.