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XX.


Queste che di me il tempo avido miete
     Reliquie stanche a te, cara, abbandono,
     E le cure palesi e le secrete,
     4La gioia, il lutto, e de’ miei canti il suono.

E mentre alle sorgenti ultime mete
     Del vecchio anno riguardo, e pronte sono
     Ad incontrarmi le speranze liete
     8Onde il nuovo alle illuse alme fa dono,

Te d’ogni mio pensier vagheggio in cima,
     Per te il futuro ad arrivar m’è lento,
     11Sol per te de’ trascorsi anni fo stima;

E ognor meco m’adiro e mi lamento
     Che non ti vidi dall’età mia prima,
     14Unico a’ giorni miei gaudio e tormento!