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IX.


Ove un söave sguardo, un dolce riso
     Sfavilla, ivi m’appar la donna mia,
     E a que’ noti segnali io la ravviso,
     4Benchè ahi! tanto da me lontana or sia.

Tra il popol denso ne’ teatri assiso,
     O musica mi vinca o pöesia,
     Da tutte umane qualità diviso
     8Vola il pensiero a lei per corta via.

Tra le fronde di tacita foresta
     Se un raggio trapelar di luna io miro,
     11Mi par vederla che mi guardi mesta.

Allor più tra le folte ombre m’aggiro;
     Le parlo, nè risponde ella all’inchiesta,
     14Ma sul core mi piomba il suo sospiro.